Acetone, quando andare in ospedale o rivolgersi al medico

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Se avete figli, in età pediatrica, vi sarà capitato di imbattervi qualche volta nell’acetone. I bambini ne soffrono più degli adulti.

L’acetone, che non è una malattia, ma una disfunzione transitoria del metabolismo, abbastanza comune nel bambino, in genere dura dalle 24 alle 48 ore. Questa condizione non presenta sintomi gravi e si riduce senza procurare particolari fastidi.  Se, invece, dovesse durare più di due, tre giorni, sarebbe consigliabile rivolgersi al pediatra.

In caso di acetone negli adulti, è consigliabile rivolgersi prontamente al proprio medico di fiducia.

Nel caso una sintomatologia tale da far pensare che potrebbe trattarsi di acetone si manifestasse negli adulti, è opportuno fare una visita medica, perché potrebbero esserne la causa delle malattie anche severe.

L’acetone non è contagioso

L’acetone non è una malattia e tantomeno una malattia infettiva. Non è causata da virus o batteri.
Quindi non è contagiosa e non passa da una persona all’altra.
Si tratta, invece, di una disfunzione del metabolismo, innescata da una carenza di zuccheri. In loro assenza l’organismo che ha bisogno di energia, escogita un “piano B”: la chetosi. Si tratta di un meccanismo alternativo che ricava energia attraverso i grassi accumulati nelle cellule adipose.
La pecca di questo processo è che riversa nel sangue molecole di scarto che a lungo andare creano intossicazione da acidi.

Acetone e bambini

L’acetone colpisce prevalentemente i bambini tra i 2 e i 6 anni e si manifesta sempre meno con l’avanzare dell’età. Esiste una predisposizione verso questa disfunzione legata all’età e alla costituzione, per cui alcuni bambini sono più inclini ad averla rispetto ad altri coetanei.
In generale, non bisogna allarmarsi perché l’acetone nei bambini rappresenta la momentanea alterazione di un processo fisiologico

Il sintomo a cui bisogna stare attenti è il vomito soprattutto se dovesse presentarsi con altri sintomi particolarmente violenti, quali febbre e mal di pancia.

Il vomito può evolvere in questo modo: in un primo momento espelle il contenuto degli alimenti che sono nello stomaco, poi diventa acquoso e biliare.

Se è frequente può portare ad uno stato di disidratazione, tanto più se è accompagnato da febbre, dolori addominali respiro affaticato, diarrea, inappetenza.
In caso di grave disidratazione potrebbe anche rendersi necessario il ricovero in ospedale. Ad ogni modo meglio sentire il medico o andare al pronto soccorso perché potrebbe essere necessario reidratare il bambino per via endovenosa.

Se il bimbo ha il vomito, ma non mostra segni particolari di sofferenza, gioca e ha appetito, può mangiare come al solito e bere con regolarità, a piccoli sorsi: acqua naturale a temperatura ambiente o camomilla tiepida andranno bene. Si possono dare cibi leggeri come ad esempio cracker, pane con miele, riso, pollo lesso, patate e carote bollite. Sono indicati anche banana schiacciata o crema di riso cotta.

Se il bambino è sofferente, ma la condizione è gestibile da casa, i rimedi sono pochi e semplici:

  • Dare acqua zuccherata per reintegrare i liquidi e i sali minerali persi con il vomito, bevendo molto ma a piccoli sorsi per non indurre nuovamente il vomito. Eventualmente anche una camomilla può essere utile, sempre a piccoli sorsi;
  • La vitamina B6 è utile per contribuire ad attenuare il senso di nausea;
  • Seguire per un paio di giorni un’alimentazione leggera (riso, banane, pollo alla piastra, patate lesse, qualche alimento secco come cracker, pane tostato o biscotti semplici);
  • Far riposare il piccolo sul fianco sinistro, per alleggerire la pressione sullo stomaco.

Acetone e neonati

Anche i neonati possono avere l’acetone.
Quando compaiono i tipici sintomi dell’acetone nei neonati non bisogna preoccuparsi, ma in ogni caso è meglio chiedere consiglio al proprio pediatra.

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Acetone e  adulti

Quando invece è un adulto ad avere l’acetone è importante approfondirne la causa con il medico perché potrebbe essere sintomatico di malattie importanti come il diabete mellito.  Infatti, il paziente diabetico ha molti zuccheri nel sangue che però non riesce ad utilizzare e quindi il corpo è obbligato a recuperare energia dalle riserve di grasso, processo che innesca la produzione di corpi chetonici.

Quando gli adulti hanno l’acetone devono stare attenti a sintomi come la stanchezza, il desiderio di bere, il calo di peso, l’abbassamento della pressione cardiaca.