Reflusso gastroesofageo nei bambini: quali sono le cause e come comportarsi?

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Tra i problemi di stomaco che possono interessare i nostri piccoli, possiamo individuare il reflusso gastrico. Infatti, benché il reflusso gastroesofageo nei bambini sia tipico dei primi mesi di vita, anche i bambini in età scolare possono manifestare questo problema. Niente paura: vediamo perché si manifesta e come agire.

Quali sono cause e sintomi del reflusso gastrico nei bambini?

Il reflusso è causato da un’alterazione della funzione di contenimento del cardias, o sfintere esofageo inferiore, la valvola che permette il passaggio del cibo dall’esofago allo stomaco e che ne impedisce la risalita.

Il reflusso gastroesofageo non è raro nel bambino: interessa per lo più la fascia d’età compresa tra 1 e 4 mesi, e nella maggior parte dei casi si risolve entro il 12°-18° mese, ma può comparire anche nei bambini in età scolare.

Mentre nel lattante, così come nel bambino in età prescolare, il reflusso gastroesofageo si manifesta sotto forma di episodi di vomito, diversa è la situazione nei bambini più grandi. Infatti, nei bimbi più grandi il quadro è più simile a quello che si ritrova nell’adulto, essendo presenti cronicamente bruciore allo stomaco (pirosi gastrica) e rigurgito acido.

Nel bambino più grande il reflusso gastroesofageo si presenta con alcuni sintomi riconoscibili:

  • Vomito;
  • Bruciore dietro lo sterno;
  • Dolore addominale;
  • Senso di acidità in bocca;
  • Difficoltà alla deglutizione;
  • Asma.

Reflusso gastroesofageo nei bambini: ecco come rimediare

In caso di reflusso, i genitori possono far seguire ai piccoli alcune misure dietetiche e comportamentali che riducano la frequenza degli episodi di rigurgito. Vediamo insieme cosa fare:

  • Evitare le abbuffate, meglio consumare piccoli pasti distribuiti nell’arco della giornata. Sì a merende leggere (frutta come mela o banana è indicata, così come lo yogurt bianco)
  • Il bambino dovrebbe consumare la cena 2-3 ore prima di andare a letto, per consentire il completamento delle funzioni digestive.
  • Evitare fritti e cibi ricchi di grassi perché allungano i tempi di svuotamento gastrico.
  • Da evitare anche cioccolata, alimenti speziati e cibi con elevato contenuto di acidi, come gli agrumi e i pomodori;
  • Meglio sospendere temporaneamente il consumo di bevande che contengono caffeina e bibite a base di menta (la caffeina e la menta provocano il rilassamento dello sfintere esofageo inferiore). Meglio evitare anche altre bibite gassate.
  • Citrati e vitamine possono essere utili. Infatti, i citrati contribuiscono a tamponare l’iperacidità gastrica, grazie alla loro azione alcalinizzante, promuovendo l’equilibrio del pH gastrico, mentre le vitamine B1 e B2 favoriscono la digestione e l’assorbimento di zuccheri, grassi e proteine.
  • Quando il bambino dorme, è da preferire la posizione sdraiata sul fianco sinistro (contribuisce a ridurre la pressione sullo stomaco), con la testa rialzata (farlo appoggiare alla testiera del letto o aggiungere cuscini).
  • Se il bambino è in sovrappeso, l’attività fisica frequente può essere utile a ridurre il peso corporeo e il rischio associato di reflusso gastroesofageo.

Alcuni consigli per i genitori: niente paura se i piccoli hanno problemi di reflusso

I problemi di stomaco nei bambini, come ad esempio il reflusso, non devono preoccupare. Le cause che possono provocare i disturbi gastrici nei piccoli sono molteplici, ma non dobbiamo farci prendere dall’ansia.

Infatti, nella maggior parte dei casi, si tratta di disturbi passeggeri che possono essere affrontati con buonsenso e pratiche utili. È importante che i piccoli continuino a vivere con serenità: non mostriamoci troppo tesi, potremmo trasmettere loro agitazione. Alcune linee guida orientative:

  • È molto importante insegnare ai bambini le buone abitudini alimentari: mangiare di tutto ma con moderazione, masticare bene per agevolare la digestione, bere spesso e a piccoli sorsi, non fare attività fisica subito dopo aver mangiato.
  • Cerchiamo di offrire loro sostegno psicologico ed emotivo nei momenti di stress, in modo che non scarichino l’ansia sul proprio organismo. Un compito in classe, la nascita di un fratellino o una sorellina, la separazione dei genitori sono spesso cause di disturbi gastrici psicosomatici.
  • Quando insorgono dei disturbi, cerchiamo di capire esattamente la natura del fastidio: se c’è bruciore di stomaco, quanto è intenso? Quanto è frequente il rigurgito acido? Il pediatra saprà comunque esserci d’aiuto in caso di dubbi o piccoli timori.