False notizie. 5 miti da sfatare sull’alimentazione infantile

Si sa, fare i genitori è un mestiere incredibilmente difficile. Non esistono regole universali, ognuno scopre come si fa per conto proprio, tra prove e tentativi.

Alcune linee guida, alcuni punti fermi però sembrano esserci: fare attività fisica regolare e seguire un’alimentazione equilibrata ricca di frutta e verdura. Questa è la strategia, giusta, che molti genitori adottano per educare i propri figli, insegnare le corrette abitudini alimentari e regalare preziosi consigli sullo stile di vita.

Ma non è tutto oro quello che luccica. Spesso, infatti, complici internet e social media, ma anche tradizioni popolari che esistono da molto più tempo, questa educazione è influenzata da falsi miti e credenze sbagliate, che creano nei genitori dubbi e incertezze. Il più delle volte non necessari, ma non per questo meno sentiti. Eccone alcuni.

L’obesità infantile passa con lo sviluppo

Credenza falsa e quanto mai dannosa, perché porta a sottovalutare l’obesità infantile. «Ma sì, quando crescerà si alzerà e si asciugherà.» Quante volte l’abbiamo sentito dire? La realtà dice che, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, un numero elevato tra i bambini obesi in età scolare diventa obeso da adulto. Anche chi arriva all’adolescenza in stato di obesità, rischia di rimanere così fino all’età adulta. L’obesità non passa con lo sviluppo, ma seguendo una dieta equilibrata e facendo attività fisica costante. In questo senso il compito dei genitori è fondamentale per insegnare una corretta educazione alimentare uno stile di vita sano. Per i propri figli e per gli adulti che diventeranno.

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I bambini devono bere solo acqua

Non necessariamente. La loro dieta deve sicuramente comprendere molta acqua, che serve a tenerli idratati (soprattutto durante i giochi o l’attività sportiva), ma anche per aiutare l’apporto di ossigeno al cervello. Ma i bambini sono anche attratti da altre bevande, soprattutto se dolci. In genere sarebbe bene evitare quelle troppo gassate o zuccherate che, soprattutto se bevute in grandi quantità, non sono salutari. Possono tranquillamente bere succhi di frutta, in dosi moderate. Meglio ancora preparare dei buoni centrifugati, o delle spremute di frutta: veri e propri concentrati di vitamine!

Se il bambino non mangia la pappa, meglio frullarla

Anche in questo caso, il mito non è del tutto vero, per due motivi. Dal punto di vista nutritivo, frullare la pappa potrebbe comportare un’eccessiva concentrazione di nutrienti, che il bambino non è completamente in grado di assimilare. Dal punto di vista “sociale”, frullare il cibo non insegna nulla sull’alimentazione, su come alimentarsi correttamente, su come mangiare insieme agli altri, su come masticare lentamente e assimilare il cibo poco alla volta. Frullare la pappa non fa male di per sé, ma è un’abitudine che andrebbe persa appena possibile.

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Troppi zuccheri rendono il bambino iperattivo

Non è lo zucchero in sé a rendere i bambini iperattivi, ma il fatto che questi spesso siano ipersensibili ad alcuni alimenti, come saccarosio e additivi alimentari. Gli zuccheri che rischiano di “esagitare” i nostri figli sono soprattutto quelli raffinati (presenti in dolcetti, snack, merendine), mentre altri alimenti come miele, zucchero di canna, acero non comportano nessun rischio.

Ai bambini non piacciono le novità

Questo mito, secondo chi lo sostiene, deriva dal fatto che i bambini sono stati inconsciamente abituati a un alimento e a un sapore solo, il latte materno. Per questo non si troverebbero a loro agio nello sperimentare nuovi gusti e nuovi cibi. È una leggenda falsa e priva di fondamento. È anzi vero il contrario: per convincere i nostri figli a mangiare è bene variare spesso dieta e piatti, per provare nuovi gusti, attrarli di più, farli sperimentare. Certo hanno bisogno di provare qualcosa di nuovo più di una volta: se la prima volta rifiutano un piatto non arrendetevi. I bambini piccoli, al contrario di quanto si crede, sperimentano più dei ragazzi grandi.