È più una voglia di… Il mito delle voglie in gravidanza
Nell’immaginario collettivo è un mito tipico di quasi tutte le gestanti. Riguardano cibi particolarmente calorici, o esotici, oppure mai apprezzati prima; a volte si rivolge persino verso prodotti non commestibili. Stiamo parlando delle famigerate voglie.
Le voglie sono piuttosto famose e, come sappiamo, si manifestano come un improvviso desiderio di cibi particolari e specifici, a volte anche abbinati in modo strampalato. Una spinta che ci porta a cercare cibi ricchi di grassi, zuccheri e carboidrati e che deve essere soddisfatta subito. In genere si rivolgono verso alimenti poco sani o meno comuni, oppure molto saporiti: patatine fritte, cioccolato, sottaceti, alici, frutti di bosco, panna. In effetti è difficile, ma non impossibile, sperimentare un’irresistibile voglia di spinaci. Quasi tutte le donne le vivono nel corso della gravidanza, soprattutto nel primo trimestre, ma possono prolungarsi lungo i nove mesi.
Ma se le voglie non vengono soddisfatte? Leggenda vuole che il bambino nascerà con una chiazza sulla pelle, più o meno grande, che ricorda l’alimento che la mamma ha tanto desiderato. Ma c’è qualche fondamento di verità? In realtà no: non esiste alcun collegamento o fondamento scientifico che colleghi le voglie della madre alla comparsa di macchie sul nascituro, le quali sono semplici angiomi; per quanto riguarda la forma, molto spesso l’occhio vede ciò che vuole vedere e in fondo non c’è niente di male. Ma la domanda resta.

Perché in gravidanza vengono le voglie?
Purtroppo (o per fortuna) occorre subito chiarire che ci sono pochissime certezze sulle voglie gravidiche. È un argomento ancora dibattuto e oggetto di molte teorie, alcune più credibili e altre molto meno. Le ipotesi che sono state fatte sinora si concentrano soprattutto su due fattori:
- Ormonale: durante la gravidanza le variazioni ormonali che si provano sono frequenti e molto intense, e hanno diverse conseguenze su tutto l’organismo della donna. L’aumento della produzione di estrogeni può infatti avere conseguenze sul senso del gusto e dell’olfatto: ecco perché spesso desideriamo cibi che non ci sono mai piaciuti (e che magari il giorno dopo torneremo non vorremo più mangiare). Allo stesso modo le voglie possono essere un leggero quanto utile campanello d’allarme: potrebbero essere un segnale che il corpo ci manda per avvisarci dell’aumentato fabbisogno calorico. Insomma, il corpo ha bisogno di più calorie e il cervello cerca di convincerci ad assumerle.
- Psicologico: la gravidanza è un periodo ricco di gioie e tenerezza, ma anche di piccoli disagi e stress emotivo. Voglie e attacchi di fame possono quindi anche essere interpretate come un bisogno, una richiesta di attenzione da parte della donna, in un periodo unico ma complesso in cui serve tutto il sostegno possibile. Un periodo in cui le limitazioni non sono poche e, a volte, qualche piccolo piacere bisogna pur concederselo.
Le voglie possono in alcuni casi (per fortuna rari) comprendere anche prodotti non alimentari, come sapone, carbone, argilla, terra ma anche ghiaccio e carne cruda. Si parla in questo caso di pica, o picacismo. È quasi superfluo dire che queste voglie non devono essere soddisfatte (anche per i cibi come carne e pesce crudo), ma occorre comunque cercare di capire perché si verificano. Anche in questo caso, essendo l’origine psicologica, esistono teorie e ipotesi, ma quasi nessuna certezza. In generale, si crede che la pica sia dovuta a sua volta allo squilibrio ormonale, ma che potrebbe anche indicare mancanza di ferro o carenze alimentari. In ogni caso, se provate simili “particolari” appetiti, cercate di fermarvi e di consultare il vostro medico.
Oltre alle voglie può insorgere anche il disgusto e la repulsione verso alcuni tipi di cibi. In questo caso, oltre ai cambiamenti ormonali, potrebbe essere il nostro organismo che cerca di metterci in guardia verso alimenti potenzialmente nocivi per la nostra salute o quella del piccolo. Se non sono piatti base della nostra dieta (che siamo certi essere sani), possiamo tranquillamente farne a meno.

Voglio la voglia!
Ma quindi le voglie si possono soddisfare o meno? Nella grande maggioranza dei casi sì, ma con alcune accortezze. Se sappiamo di non poterci controllare, circondiamoci di persone che non abbiano la mente annebbiata dal desiderio di gelato ai cetriolini. Per poter gestire voglie e attacchi di fame è importante mantenere una corretta alimentazione lungo tutta la gravidanza: bisogna quindi consumare soprattutto carboidrati complessi, pochi grassi e zuccheri, molta frutta e verdura di stagione.
Ricordatevi di fare 5 pasti (tre principali e due spuntini) per ridurre la fame lungo la giornata. Quando le voglie si presentano, a meno che non si tratti di alimenti nocivi (come nel caso della pica), possono essere soddisfatte.
Ma sempre con moderazione ed evitando che diventino una dannosa abitudine che influenzi la nostra dieta, portando ad aumenti di peso non desiderati. Ricordatevi che durante la gravidanza generalmente non bisogna assumere troppe calore più del normale, in media 250-270 al giorno, ma spesso anche meno.
Quindi se hai delle voglie strane, non sentirti in colpa e non importi privazioni: concediti qualche sgarro, ma sempre con moderazione!