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Difficoltà digestive

Digestione lenta e faticosa

Spesso, quando avvertiamo una sensazione di malessere diffuso a livello dell’intero organismo, diamo la colpa alla cattiva digestione. È un problema piuttosto diffuso, soprattutto in caso di pasti troppo abbondanti o troppo veloci, o di uno stile di vita poco sano. La cattiva digestione, altrimenti nota come dispepsia, è infatti causata da un insieme di fattori, episodici o persistenti, che possono alterare la corretta digestione e l’equilibrio gastrointestinale. I sintomi tipici di una cattiva digestione sono spesso avvertiti nella parte superiore dell’addome e sono indice di disordini del tubo digerente.

Come funziona la digestione?

Il processo di digestione consente la trasformazione e l’elaborazione degli alimenti in nutrienti assorbibili dall’organismo. Tramite il cibo, introduciamo i nutrienti che ci forniscono energia e i componenti indispensabili alle funzioni cellulari. La maggior parte degli alimenti che ingeriamo sono costituiti da una mescolanza di carboidrati, proteine, grassi e fibre.

Ciascuno di questi macronutrienti deve essere elaborato dal sistema digerente per ottenere le molecole base di cui sono composti e che saranno poi assimilate. I tre processi dell’apparato digerente sono:

  • Attività meccanica: consente la triturazione, il rimescolamento e il trasporto dei nutrienti lungo il tubo digerente.
  • Secrezione dei succhi digestivi: gli enzimi digestivi consentono di trasformare gli alimenti in molecole assimilabili (zuccheri, amminoacidi e acidi grassi). Ogni tratto dell’apparato gastrointestinale produce secrezioni (la bocca produce la saliva, lo stomaco produce succhi gastrici, il pancreas i succhi pancreatici; fegato, bile);
  • Assorbimento dei nutrienti, dal lume intestinale.

Abbiamo accennato agli enzimi digestivi. Sono sostanze di natura proteica, prodotte spontaneamente all’interno del nostro organismo. Il loro ruolo prezioso è scomporre il cibo che mangiamo in fattori nutritivi che il nostro organismo assimilerà. Quando l’attività degli enzimi è lenta o gli enzimi stessi sono in numero basso, può avere luogo un rallentamento delle normali funzioni digestive.

Le difficoltà di digestione si presentano come una situazione non ben definita di malessere diffuso che, oltre a localizzarsi più precisamente all’altezza dello stomaco, può coinvolgere tutto l’organismo. Può causare sintomi come:

  • Nausea e vomito;
  • Dolore addominale, causato soprattutto dall’eventuale insorgenza del vomito;
  • Bruciore di stomaco;
  • Pesantezza postprandiale;
  • Senso precoce di sazietà;
  • Gonfiore;
  • Sonnolenza;
  • Rallentamento dei riflessi;
  • Mancanza di concentrazione e nervosismo.

Perché può comparire la cattiva digestione?

Le cause dei problemi di digestione possono essere molte e di diversa natura. Tra queste le più frequenti sono:

  • Alterazioni della secrezione acida gastrica;
  • Situazioni prolungate di stress;
  • Fattori psicologici;
  • Alterata situazione ormonale (come menopausa o gravidanza);
  • Abitudini alimentari sbagliate, come mangiare troppo (soprattutto alla sera) o troppo velocemente, consumare cibi pesanti, fritti o acidi, bere troppe bevande gassate;
  • Stile di vita poco sano, caratterizzato da un eccessivo consumo di alcool e caffeina, dall’abuso di farmaci e dal fumo.

Cosa fare per contrastare la cattiva digestione?

Per alleviare i sintomi della cattiva digestione e prevenire il problema, è molto importante seguire una corretta alimentazione.

Soprattutto con l’avanzare dell’età, l’organismo comincia a produrre meno enzimi. Ecco perché seguire una buona alimentazione può contribuire a contrastare alcuni disagi legati alla cattiva digestione.

Infatti, è utile introdurre enzimi per sostenere l’attività degli enzimi digestivi già presenti nell’organismo, agendo sui diversi componenti degli alimenti come grassi, proteine e zuccheri.

Con la cottura e la lavorazione dei cibi si perde gran parte degli enzimi che invece si possono trovare in tutti gli alimenti di origine vegetale freschi, crudi e non trattati. Per quanto riguarda la frutta fresca possiamo scegliere ananas, fragole, mele, pere, banane, papaya, melone, mango, fichi. Sì anche frutta secca come noci, pistacchi, mandorle. Quanto alla verdura fresca, prediligiamo finocchi, carote, zucchine, semi germogliati. Sì anche a cibi fermentati come ad esempio il kefir.

L’alimentazione corretta per chi soffre di cattiva digestione dovrebbe prevedere l’esclusione di cibi grassi e acidi. Il cibo va masticato lentamente. È inoltre importante evitare i pasti troppo abbondanti, meglio organizzare la propria alimentazione distribuendo il cibo in cinque pasti: colazione, pranzo, cena e due spuntini, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio.

Andare a dormire subito dopo aver cenato non favorisce la digestione. La cena andrebbe consumata circa tre ore prima di coricarsi. Infatti, la posizione sdraiata favorisce la risalita e il ristagno dei succhi gastrici nell’esofago. Non è buona abitudine neanche fare sport o attività fisica intense subito dopo aver mangiato, poiché la digestione ne risentirebbe.