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Esofagite

Esofagite: sintomi, cause, rimedi

L’esofagite è un’infiammazione dell’esofago, l’organo che collega la gola con lo stomaco.

Si tratta di un disturbo che riconosce diverse cause: infettiva, allergica, irritativa o da traumi. L’esofagite può comparire anche in situazioni fisiologiche come la gravidanza per effetto del reflusso gastroesofageo spesso associato alla gestazione, che viene trattato solo quando effettivamente necessario.

In base al decorso, questo disturbo può avere un andamento acuto o cronico. In quest’ultimo caso può venirsi a creare una situazione patologica nella quale il rivestimento interno dell’esofago si modifica, diventando più spesso e rigido. Questa condizione è chiamata esofago di Barrett e rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo del tumore all’esofago.

Sintomi dell’esofagite

Dei sintomi dell’esofagite il principale è il bruciore di esofago e gola. Frequente anche il bruciore di stomaco, ovvero un fastidio associato a una sensazione di calore localizzato nella parte alta dell’addome.

Il bruciore di gola è più comune in presenza di reflusso gastroesofageo, che provoca l’irritazione della faringe e della laringe. Il bruciore di gola dovuto al reflusso può diventare una vera e propria faringite, laringite o otite, a seconda dell’organo che viene a contatto con gli acidi dello stomaco.

L’esofagite è accompagnata in genere da dolore, localizzato dietro lo sterno, nel petto. Ma può estendersi dietro, verso la schiena, fra le scapole, e alle spalle. Può essere associato a spasmi muscolari, attivati dallo stato di irritazione. Il dolore all’esofago peggiora deglutendo il cibo e bevendo.

Non sempre l’entità dei sintomi è indicativa della gravità del disturbo. Molte persone hanno bruciore di stomaco intenso, eccesso di acidità gastrica e difficoltà digestive alla fine del pasto e avvertono frequenti dolori al petto, ma hanno un’esofagite di grado lieve. Altre a stento avvertono sintomi pur in presenza di un’esofagite di grado anche moderato.

Nei casi più gravi, quando l’irritazione peggiora e non viene diagnosticata né trattata correttamente, si può formare un’ulcera. Il rischio, in questi casi, è il sanguinamento.

Cause dell’esofagite

Le cause dell’esofagite appartengono a diverse categorie:

  • Il reflusso gastroesofageo è la più frequente;
  • Una reazione allergica, ad esempio ad alimenti come le uova o il latte e i latticini o ancora la soia e i suoi derivati, può essere alla base dell’esofagite eosinofila in soggetti predisposti;
  • Origine infettiva, circostanza piuttosto rara, può essere causata dall’azione di batteri, virus, funghi o parassiti.

L’esofagite da reflusso viene scatenata dall’irritazione causata dalla risalita degli acidi dello stomaco verso la gola. Il reflusso può essere provocato dall’ernia iatale, una malformazione della bocca dello stomaco che riduce la tenuta della valvola che separa quest’organo dall’esofago.

Il trauma chimico si verifica anche quando viene ingerita accidentalmente una sostanza acida o alcalina.

Nelle donne in gravidanza, per effetto degli ormoni prodotti dall’organismo, tutti i tessuti diventano più morbidi e cedevoli. Uno degli effetti di questo fenomeno, che ha lo scopo di preparare il corpo ad accogliere il feto che cresce e poi al parto, è quello di ridurre la tenuta della valvola che impedisce al cibo di risalire dallo stomaco all’esofago. Il reflusso gastroesofageo e gli altri disturbi gastrici in gravidanza sono, entro certi limiti, controllati semplicemente con modifiche alle consuetudini. Se il reflusso non viene trattato adeguatamente, l’esofagite può diventare cronica ed evolvere verso l’esofago di Barrett.

Rimedi per l’esofagite

I rimedi previsti per l’esofagite dipendono dalla causa alla base dell’irritazione. Ma, in generale, l’istituzione di un opportuno schema alimentare e l’acquisizione di abitudini corrette permette di agire positivamente sul disturbo indipendentemente dall’origine.

Per capire cosa mangiare con l’esofagite da reflusso, è utile pensare a tutti i cibi irritanti, acidi o piccanti ed eliminarli dalla dieta. Più facile pensare, dunque, a cosa non mangiare:

  • Ortaggi come pomodori e peperoni.
  • Frutti come gli agrumi e i kiwi.
  • Condimenti di origine animale.
  • Alcol.
  • Alimenti irritanti come il caffè, la menta e il cioccolato.

Dovendo pensare a come curare l’esofagite non si può fare a meno di appurarne le cause, ovvero se è da reflusso o è provocata da altri fattori. È importante anche considerare l’entità dell’infiammazione e dei sintomi che provoca grazie al proprio medico.

Tra i rimedi per l’esofagite ci sono sostanze di origine naturale, come lo xiloglucano o il condroitin solfato, che aderendo alla mucosa esofagea, possono proteggerla e favorirne il rinnovamento. Questi rimedi possono essere presi in considerazione se i sintomi tendono ad intensificarsi nelle ore notturne. Anche citrati, carbonati e il bicarbonato possono essere utili per contrastare i sintomi dell’esofagite.