I bambini e il “cibo spazzatura”. Meglio non esagerare

È un argomento sempre molto discusso che ri-esplode con cadenza ciclica. Quanto fa male il “cibo spazzatura”? Quanto è dannoso per la salute dei bambini? Chi è a favore e chi è contro espone puntualmente le proprie teorie e i propri dati ma, alla fine, finché la questione non verrà risolta una volta per tutte (e potrebbe volerci del tempo), cosa conviene fare?

Di cosa parliamo quando parliamo di “cibo spazzatura”

Quella che nel mondo anglosassone viene definita junk food è una categoria di cibi generalmente distinta per avere valori nutritivi bassi in relazione all’apporto calorico.

Questi cibi, per esempio, contengono molti grassi, zuccheri, sale e amidi, mentre sono poveri di fibre o vitamine. Intendiamo quindi alimenti come kebab, patatine, hamburger particolarmente grassi, bevande gassate ma anche alimenti preconfezionati di scarsa qualità.

Per alcuni, anche cioccolatini e dolciumi rientrano in questa categoria, come pure cereali da colazione ricchi di zuccheri. In generale si parla di cibi grassi, fritti e pesanti consumati nei fast food, che sono però una tentazione per adulti e bambini perché appariscenti, gustosi e, in genere, economici.

Ma dipende anche dalla preparazione: un hamburger di qualità, con un buon panino, semplice insalata e dei pomodori e preparato in casa non è necessariamente “cibo spazzatura”.

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Partendo da queste premesse, è già chiaro per la natura stessa di questi alimenti perché i bambini ne siano tanto attratti e perché sia così difficile tenerli lontani. I bambini sono portati a sperimentare, a provare cose diverse da quelle che mangiano a casa, e il cibo spazzatura è sicuramente qualcosa di “esotico”, almeno fino a una certa età. Ci sono poi molti altri fattori che condizionano un bambino nel voler mangiare questo tipo di cibo:

  • Sono in genere cibi molto belli da vedere, appariscenti e colorati (spesso però perché imbottiti di conservanti);
  • sono, come detto, una variante rispetto ai pasti consumati a casa;
  • bisogna considerare la pressione non indifferente del marketing delle grandi catene, che punta ai bambini perché sono affascinati da questo tipo di alimenti e hanno un minor autocontrollo. In quest’ottica la Gran Bretagna, per esempio, ha vietato la pubblicità di junk food durante i programmi per bambini e sulle piattaforme mobili a loro dedicate già dal 2017, e l’OMS spinge perché altri Stati seguano il suo esempio;
  • per molte persone (non solo i bambini) il cibo spazzatura è davvero buono;
  • i bambini un po’ più cresciuti, mangiando al fast food, possono sentirsi degli adulti. Quando sono piccoli, invece, possono essere attratti dall’idea di mangiare fuori casa, in locali colorati e pieni di giochi;
  • spesso nasce un desiderio di emulazione perché, quando un bambino del gruppo inizia ad andare al fast food, gli altri vogliono seguirlo.

Gli effetti negativi del “cibo spazzatura”

Cibi ultra-calorici come quelli appena descritti quali effetti possono avere sui bambini? Consumi moderati non dovrebbero comportare grossi rischi per la salute, anche se prima di una certa età sarebbe bene non far mangiare questi alimenti ai bambini (ma abituarli di più a frutta e verdura).

Sono in genere alimenti con un elevato quantitativo di sale, zuccheri, grassi, conservanti e amidi e poveri di fibre e vitamine; il che significa che non sono equilibrati e bilanciati. Consumati una volta ogni tanto non sono pericolosi, ma se mangiare questo tipo di cibi diventa un’abitudine (dal fast food, agli snack, agli alimenti preconfezionati), allora possono insorgere diversi problemi.

Primo fra tutti, consumare regolarmente cibo spazzatura aumenta esponenzialmente il rischio di obesità. E l’obesità infantile non è, come vuole la leggenda, un problema che si risolve crescendo. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, quasi il 70% dei bambini obesi in età scolare diventa obeso da adulto. Mangiare frequentemente questo tipo di alimenti rischia di diventare uno stile di vita. Pericoloso e sbagliato;
Possono insorgere spesso problemi di digestione, perché cibi pesanti, complessi e ricchi di grassi hanno bisogno di più tempo e di una maggiore produzione di acidi gastrici per essere digeriti.

All’occorrenza, citrati e vitamine possono essere d’aiuto: i citrati tamponano l’iperacidità gastrica, mentre le vitamine B1 e B2 favoriscono la digestione tramite il corretto utilizzo di zuccheri, grassi e proteine. Ricordiamo, però, quanto sia importante abituare i nostri piccoli a un’alimentazione semplice e regolare: un’educazione alimentare impartita fin da piccoli, con l’aiuto del pediatra, è il primo passo per prevenire problematiche di salute durante la crescita.