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Dolore da reflusso gastrico: sintomi, cause e rimedi
Il dolore da reflusso gastroesofageo è un classico sintomo di questo disturbo e solitamente si avverte dolore toracico, dovuto al ritorno del contenuto acido dello stomaco verso la gola.
Il dolore da reflusso è prevalentemente concentrato dietro lo sterno e nel petto, ma può irradiarsi anche alla schiena, nella zona scapolare, e diffondersi a tutto il torace.
Le cause del dolore da reflusso sono legate in maniera sia diretta che indiretta all’infiammazione dell’esofago, che si irrita dopo essere venuto a contatto con gli acidi dello stomaco.
Reflusso, dolore e sintomi associati
I sintomi correlati alla presenza del reflusso gastroesofageo non si limitano al dolore toracico, ma includono bruciore di stomaco, rigurgiti acidi, bruciore di gola, sensazione di nodo alla gola, sinusite, difficoltà a deglutire e alterazioni del ritmo del sonno.
Il dolore da reflusso può essere avvertito:
- Dietro lo sterno, nel petto
- A livello della schiena, prevalentemente nella sua parte alta, ragion per cui si parla di dolore scapolare
- Nella parte superiore dell’addome
- Nella gola
- Nella parte bassa del palato.
Questo tipo di dolore si intensifica dopo i pasti, specialmente se pesanti o abbondanti, e quando ci si corica.
Recenti studi indicano come questa condizione possa provocare mal di testa e dolore in aree insolite, come quella della mandibola e dell’orecchio, associati a problemi di masticazione e deglutizione. Il dolore all’orecchio può anche rappresentare la conseguenza di un’otite, una delle complicanze atipiche del reflusso.
Il dolore al petto genera molta ansia, perché viene spesso confuso con la spia di un problema cardiaco.
Le cause del dolore da reflusso
Le cause del dolore da reflusso, che ha origine nella parte anteriore del torace ma può essere avvertito anche nella schiena e fra le scapole, sono essenzialmente due.
La prima consiste nell’irritazione diretta da parte degli acidi gastrici sull’esofago, che reagisce generando spasmi muscolari dolorosi al petto. La seconda è legata al fatto che l’irritazione dell’esofago stimola il nervo vago, producendo dolore in tutta la zona dello sterno e, posteriormente, verso la schiena.
Il reflusso gastrico deriva da una mancanza di tenuta della valvola che mantiene l’ambiente gastrico separato da quello esofageo, impedendo il ritorno del cibo verso la gola. Fra le cause di questa alterazione, è possibile trovare l’ernia iatale.
Alcuni fattori di rischio possono predisporre all’insorgenza del reflusso gastroesofageo:
- Fumo
- Alcol
- Alimentazione non equilibrata
- Stitichezza
- Sovrappeso o obesità
- Stress, tensione emotiva
- Farmaci, in particolare gli antinfiammatori se presi regolarmente o con una certa frequenza.
Il dolore da reflusso è uno dei classici disturbi gastrici in gravidanza, che possono colpire le future mamme. Le ragioni sono legate sia all’equilibrio ormonale che alla presenza del bambino che riduce lo spazio a disposizione per gli organi addominali.
I rimedi per il dolore da reflusso
I rimedi per il dolore toracico provocato dal reflusso coincidono quasi completamente con quelli previsti per il reflusso gastroesofageo stesso.
Le difficoltà digestive che intensificano i sintomi trovano beneficio nell’adozione di un’alimentazione equilibrata e leggera, ricca di cibi freschi e piatti realizzati con la cottura a vapore.
Fra i cibi da evitare:
- Caffè, tè, cioccolate, cacao, menta
- Bevande troppo calde o troppo fredde, zuccherate, gassate, alcol
- Frutta che peggiora l’acidità dello stomaco e il reflusso, come gli agrumi, i kiwi e, in generale, la frutta poco matura
- Verdure come i pomodori, le cipolle, i peperoni
- Latticini
- Pietanze pesanti, molto condite, piccanti o speziate.
Gli esperti raccomandano anche di attendere almeno 2-3 ore dopo la cena per coricarsi. Inoltre, è bene tenere sotto controllo il peso corporeo ed evitare di indossare cinture strette.
In conclusione, possono essere presi in considerazione, sotto consiglio del farmacista o indicazione del medico, prodotti di origine vegetale, come l’estratto di malva, camomilla o altea, che contribuiscono a lenire l’esofago. Si sono mostrati utili in caso di eccessiva acidità gastrica anche sostanze quali il carbonato di calcio e il bicarbonato di potassio. Il condroitin solfato, lo xiloglucano e l’acido ialuronico invece possono formare una barriera che protegge le pareti dell’esofago.