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Reflusso gastroesofageo: come dormire?
Dormire con il reflusso gastroesofageo può essere un problema, poiché il ritorno del contenuto gastrico nell’esofago e nella gola causa irritazione, bruciore e dolore, disturbando il sonno.
Apprendere come dormire con il reflusso gastrico permette di ottenere un equilibrio del sonno più soddisfacente e può migliorare il disturbo portando sollievo ai sintomi correlati.
Mentre in posizione eretta il contenuto gastrico rimane più facilmente nella parte bassa dello stomaco grazie alla sua conformazione anatomica ed è quindi più facilmente separato dall’ambiente dell’esofago, sdraiandoci questo aiuto viene meno. Dormire in una posizione non opportuna può inasprire i sintomi e rendere la qualità del sonno insoddisfacente.
Per le persone con il reflusso possono essere utili alcuni semplici consigli e diventa dunque fondamentale capire come sia meglio dormire, se su un lato ed eventualmente su quale.
Dormire evitando il peggioramento dei sintomi: è possibile?
La posizione orizzontale accentua i sintomi del reflusso gastrico. Per questa ragione, di notte, possono comparire:
- Rigurgiti acidi
- Tosse secca, che si manifesta in forma di attacchi prolungati e fastidiosi
- Palpitazioni
- Disturbi respiratori, asma da reflusso o apnee notturne, dovute alla reazione della laringe per il contatto con gli acidi gastrici.
Tutto ciò accentua l’infiammazione dell’esofago e della gola, disturbando così anche il sonno. Spesso la carenza di riposo provoca nervosismo e irritabilità, stati d’animo che peggiorano il reflusso: si viene quindi a creare un circolo vizioso che penalizza la qualità di vita.
Al risveglio possono comparire anche altri sintomi come il mal di gola, la raucedine, il bruciore di stomaco e il dolore dietro lo sterno.
Dormire male può essere causa di reflusso gastroesofageo?
Il reflusso gastroesofageo peggiora di notte per diverse cause:
- La posizione in cui dormiamo è il motivo principale, perché da sdraiati lo sfintere esofageo si posiziona orizzontalmente rispetto al livello dei succhi gastrici e il ritorno del cibo verso la gola è più probabile
- La riduzione della peristalsi, il complesso delle contrazioni muscolari che accompagnano il cibo nella sua discesa lungo il canale digestivo, che si verifica durante il sonno rallenta lo svuotamento dello stomaco
- La saliva, che svolge un’azione di neutralizzazione dell’acidità gastrica, durante la notte viene prodotta in quantità significativamente minori.
Tutto questo fa sì che l’acido rimanga più a lungo a contatto con le mucose dell’esofago e della gola, aumentando le possibilità di irritazione e infiammazione.
Come dormire per evitare il reflusso gastroesofageo?
Trovare la posizione giusta per dormire può fare la differenza per le persone affette da reflusso. È stato osservato che dormire con la testa sollevata permette di limitare la risalita del cibo. È possibile utilizzare allo scopo due cuscini oppure inserire sotto il materasso un apposito dispositivo inclinato per tenere più alta la testa del letto. Questa seconda soluzione è indicata in particolare per chi soffre di dolori alla zona cervicale.
Molti si domandano se sia preferibile dormire sul fianco e, in questo caso, su quale lato sia meglio. A questo proposito, va detto che vari studi hanno evidenziato maggiori benefici nel dormire sul fianco sinistro.
Durante la gravidanza, per prevenire il disturbo è utile dormire sul fianco, meglio se sinistro appunto, con le gambe flesse e con due cuscini sotto la testa.
Gli studi scientifici hanno dimostrato che la posizione più sicura e anti reflusso per far dormire un neonato è quella supina.
Quali sono i rimedi per dormire con il reflusso gastroesofageo?
Tra rimedi per dormire con il reflusso gastrico l’alimentazione ricopre un’importanza primaria. Osservare una dieta non eccessivamente rigorosa ma attenta è essenziale per controllare l’acidità gastrica e prevenire eventuali difficoltà digestive.
Per cena è consigliabile optare per un’alimentazione leggera, che non impegni lo stomaco in una digestione lunga e complessa. Fra i cibi da evitare, ricordiamo il caffè, il cioccolato, le minestre liquide, gli agrumi, il pomodoro, l’alcol, gli alimenti molto grassi, i salumi e le bevande gassate. Preferire la cottura al vapore, in pentola antiaderente o in forno, per ridurre la quantità di condimenti usati.
È anche importante attendere almeno 2-3 ore prima di coricarsi dopo cena, magari anticipando gli orari del pasto: se lo stomaco è troppo pieno, infatti, è più facile che il cibo risalga una volta sdraiati.
Infine, possono essere presi in considerazione anche alcune sostanze utili in caso di acidità gastrica o sono in grado di aderire alle mucose dell’esofago favorendone la protezione: alcuni esempi sono il bicarbonato di sodio, lo xiloglucano, il condroitin solfato.