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Vomito nel neonato: cause e rimedi

Il vomito nel neonato è un problema abbastanza comune, soprattutto nei primi mesi di vita. Più che di vomito vero e proprio spesso si può avere a che fare con i rigurgiti.

Il vomito nel neonato si verifica perché la valvola che separa l’esofago dallo stomaco, chiamata sfintere gastroesofageo e che ha il compito di impedire la risalita del cibo, non è ancora ben sviluppata.

In quest’articolo vedremo che il vomito nel neonato può presentarsi dopo la poppata e capiremo perché può essere a getto. Vedremo inoltre le cause, i mesi in cui si presenta con più frequenza e infine valuteremo i rimedi per il vomito nei neonati.

Cause del vomito nel neonato

Le cause del vomito nel neonato possono essere molteplici. Innanzitutto, dobbiamo stabilire la differenza tra vomito e rigurgito.

Nel rigurgito vengono espulse delle piccole quantità di latte, senza che siano coinvolti i muscoli addominali.

Il vomito nei neonati presenta invece una maggiore quantità di latte che viene espulsa tramite contrazione del diaframma e dei muscoli dell’addome, con i classici conati o a getto. I conati di vomito nei neonati possono comparire improvvisamente, sia quando l’alimentazione è esclusivamente a base di latte che nei mesi in cui inizia lo svezzamento.

Le più comuni cause di vomito nel neonato sono:

  • Infezioni virali del tratto digerente
  • Reflusso gastroesofageo
  • Eccessiva assunzione di cibi
  • Allergia alimentare
  • Infezioni urinarie

Quando il bambino è influenzato e non riesce ad espellere il muco in altro modo, il vomito può presentarsi anche in seguito ad un colpo di tosse. Attraverso questo meccanismo, si ha proprio l’espulsione dei muchi, visibili nel vomito.

Vomito del neonato: quando preoccuparsi?

Il vomito del neonato non deve necessariamente creare allarmismi. Teniamo presente che nella prima infanzia (1, 2, mesi, ma anche fino a 6, 7, 8 mesi di età), il rigurgito è normale e può presentarsi dopo la poppata. Durante la fase di svezzamento, invece, può capitare che il bambino abbia dei conati di vomito perché sta ancora imparando a modulare la quantità di alimento da deglutire.

Il bambino con rigurgito presenterà caratteristiche come:

  • Mancanza di appetito
  • Pianti forti soprattutto quando il bambino è sdraiato
  • Irascibilità

Allora quando bisogna preoccuparsi del vomito nel neonato? Dobbiamo prestare attenzione che il bambino non si disidrati. Controllare che non abbia la bocca secca e che il pannolino non rimanga asciutto per tre ore o più.

Se dovesse capitare che il piccolo sta producendo meno urina del normale o continua a vomitare a lungo, è bene rivolgersi al pediatra poiché questi cambiamenti sono indice di una disidratazione.

Talvolta il vomito nel neonato può essere di tipo “a getto”, cioè essere espulso con una certa forza. Se l’episodio rimane singolo non è preoccupante ma, se dovesse presentarsi con una certa frequenza anche in questa situazione è bene chiedere il parere del medico.

Rimedi per il vomito nel neonato

Nel caso in cui si presenti il vomito nel neonato, per prima cosa bisogna mantenere la calma ed osservare le caratteristiche dell’evento, in modo da poterle eventualmente riferire al medico.

Tenere presenti i seguenti accorgimenti da adottare:

  • Nel caso in cui il neonato sia già stato svezzato, evitare di somministrare cibi solidi nelle prime ore che seguono il vomito e cercare di sopperire alla disidratazione reintegrando acqua a piccoli sorsi o camomilla
  • Se il bambino è allattato al seno e ancora non è stato svezzato, il reintegro di liquidi avverrà tramite le poppate
  • Il pediatra potrà consigliare l’utilizzo delle vitamine del gruppo B, che aiutano a ripristinare la normale digestione, mentre può suggerire dei sali minerali specifici per neonati, per contrastare la disidratazione.

Infine vediamo alcune accortezze che possono essere utili in caso di vomito nel neonato.
Se il bambino soffre di rigurgito, è opportuno evitare di sdraiarlo subito dopo la poppata; tenerlo in braccio in posizione verticale per circa mezz’ora può aiutarlo a digerire (a fare il “ruttino”).

Quando è nella culla, sarebbe meglio mettere un rialzo sotto la testa, come un cuscino, in modo da evitare la posizione completamente sdraiata.

Se il bambino è già stato svezzato è meglio fornire dei pasti piccoli e frequenti e scegliere la giusta misura della tettarella del biberon per farlo bere.