La nausea può essere un disturbo psicosomatico?

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Vi è mai capitato di avere una serie di sintomi, localizzati da qualche parte del corpo, di fare una serie di analisi per venire a capo delle loro cause e di scoprire, accertamento clinico dopo accertamento clinico, che “sulla carta” siete sani come un pesce?

Ecco, se, secondo gli esami clinici non ci sono cause fisiologiche che provocano i nostri fastidiosi sintomi, se non ci sono patologie o virus, ma poi continuiamo ad avvertirli, siamo nell’ambito delle malattie psicosomatiche che hanno la loro causa in fattori psichici, a seguito di stress, ansia o disagi di diverso genere.

La psicosomatica studia le relazioni tra i fattori psicologici e quelli fisiologici. Chi soffre di malattie psicosomatiche prova i classici sintomi delle malattie, senza che possa esserne diagnosticata una causa fisiologica.

La nausea psicosomatica

Di solito la nausea più comunemente diffusa è quella che interviene quando mangiamo troppo, male e velocemente e che  segnala una risposta di disagio dell’apparato digerente ad un certo alimento o ad un certo modo di alimentarci .

In un modo simile funziona la nausea psicosomatica: si manifesta quando non vogliamo che qualcosa, similmente a come succede per il cibo, entri a far parte di noi perché disturba la nostra identità o la mette in discussione.

Ecco che a questo punto abbiamo un’interpretazione psicosomatica della nausea: è un segnale per tenere lontano qualcosa che non ci piace perché insidia la nostra identità. E, se proprio non vogliamo che quel “qualcosa” entri nella nostra vita possiamo sempre scegliere di tenerlo lontano con un sintomo che rappresenta un rifiuto ulteriore e definitivo: il vomito.

Pertanto, nausea e vomito possono essere il modo per tenere lontano e per espellere attraverso il corpo qualcosa di nocivo e tossico nella nostra vita.

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Rimedi per attenuare la nausea psicosomatica

Nelle malattie psicosomatiche da un lato bisogna curare l’effetto e dall’altro la causa che però non è fisiologica, ma mentale, quindi può diventare più complicato trovare la fonte del malessere.

A volte però può essere sufficiente modificare uno stile di vita diventato troppo stressante oppure può bastare cambiare delle situazioni o delle abitudini che non si tollerano più.

Lo si può fare da soli o, quando il sintomo persiste da lungo tempo, facendosi aiutare da uno psicoterapeuta che aiuti a ritrovare il bandolo della matassa e arrivare a comprendere e a risolvere  il disagio che sta a monte.

Anche la nausea psicosomatica può provocare disagio a ingerire alcuni cibi o alcuni liquidi. È possibile intervenire anche su questo aspetto:

SGRANOCCHIARE QUALCHE ALIMENTO SECCO

Quando arriva un attacco di nausea, è bene avere a portata di mano qualche cibo secco per  “asciugare” l’eccessiva produzione di succhi gastrici, come ad esempio biscotti, pane tostato, fette biscottate.

BERE A PICCOLI SORSI

In caso di nausea, lo stomaco può non tollerare l’acqua. È possibile provare a bere camomilla tiepida o tè senza limone a piccoli sorsi.

INTRODURRE ALIMENTI SEMPLICI E DIGERIBILI

In caso di nausea, è sconsigliabile l’assunzione di cibi fritti o di difficile digestione, come ad esempio peperone, cetriolo, cipolla, aglio. Andrebbero limitati anche cibi acidi, quali pomodoro, agrumi, kiwi.

Inoltre può essere d’aiuto la vitamina B6 che contribuisce ad attenuare la sensazione di nausea.