Tenere sotto controllo il peso dei bambini. L’aumento dell’obesità infantile

È un problema sempre più diffuso, e non solo nei famigerati Stati Uniti, patria del fast food. Per l’OMS, infatti, siamo uno dei paesi europei dove il problema è più presente. Ed è sbagliato pensare che il peso in eccesso se ne vada spontaneamente nel processo di crescita: quasi il 70% dei bambini obesi in età scolare diventa obeso da adulto, secondo l’Istituto Superiore di Sanità. Insomma, abitudini alimentari sbagliate, scarso controllo (ma anche predisposizione familiare) vanno tenute sotto controllo perché spesso lo stile alimentare che un bambino adotta se lo porta dietro per lunga parte della sua vita. E crescere dei bambini obesi può voler dire compromettere seriamente la loro salute in futuro.

I rischi dell’obesità infantile

Come sostiene l’Organizzazione Mondiale della Sanità, “l’obesità infantile è una delle più serie sfide sulla salute pubblica del ventunesimo secolo”. Bambini e adolescenti obesi o sovrappeso hanno alte probabilità di rimanerlo anche nella vita adulta, sviluppando patologie e disordini anche gravi già in giovane età: l’OMS parla di diabete e problemi cardiovascolari dovuti all’eccessiva presenza di grassi, colesterolo e insulina.

Allo stesso modo, i bambini obesi corrono maggiori rischi di sviluppare malattie o problemi polmonari (affaticamento nel respiro, apnee notturne, asma), così come problemi ortopedici. Essere obesi in un periodo in cui il corpo è ancora in formazione rappresenta un pericolo per lo sviluppo di tutto l’organismo. Ossa e articolazioni sono gravati da un peso eccessivo, e possono formarsi piedi piatti, varismo, valgismo ed è più facile andare incontro a fratture e distorsioni. Nelle ragazze l’obesità può portare ad anomalie mestruali, mentre nei ragazzi può causare ritardi nello sviluppo. Da non sottovalutare poi, ovviamente, i problemi gastrointestinali così come le conseguenze di tipo psicologico soprattutto in un periodo, l’adolescenza, già particolarmente difficile sotto questo aspetto.

Da questi pochi accenni è facile capire come l’obesità infantile e adolescenziale rischi di compromettere a lungo termine la salute dei nostri figli. Ma quali sono le cause?

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A cosa è dovuta l’obesità infantile?

L’obesità infantile è causata da diversi fattori che interagiscono tra di loro, e riguardano soprattutto alimentazione, stile di vita ed ereditarietà. Più raramente il sovrappeso nei bambini e nei ragazzi è dovuto a disfunzioni ormonali, come l’ipotiroidismo, o surrenali.

  • Tutto comincia dallo svezzamento. Se la fase di allattamento viene prolungata può prevenire lo sviluppo dell’obesità; viceversa l’allattamento artificiale, insieme a uno svezzamento precoce e troppo ricco di proteine, può favorire il sovrappeso nel bambino;
  • Alimentazione: un apporto calorico eccessivo rispetto alle reali esigenze di bambini e ragazzi e una dieta poco equilibrata possono facilmente portare a sovrappeso e obesità che si protrarranno fino all’età adulta
  • Sedentarietà: portare sempre i figli a scuola in macchina, non fare mai le scale, camminare poco, giocare solo ai videogiochi e non fare sport sono abitudini pericolose che abituano il bambino a muoversi poco. In questo modo la digestione si fa più faticosa e diventa difficile consumare le calorie ingerite. L’attività fisica è utile per dimagrire e, nella fase della crescita, per distribuire meglio massa grassa e massa magra
  • Familiarità: l’obesità può scaturire anche da cause familiari o ambientali. Secondo l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, infatti, un bambino con entrambi i genitori obesi ha una probabilità maggiore di andare incontro al sovrappeso con possibili evoluzioni verso l’obesità.

Il quadro tracciato finora non è particolarmente entusiasmante, ma la stessa OMS sostiene che obesità e sovrappeso “si possono largamente prevenire”. Come?

Cosa si può fare?

È fondamentale prevenire l’insorgere del problema, prima di tutto trasmettendo abitudini corrette fin dalla nascita e poi intervenendo non appena si verifica un aumento di peso anormale. Ancora l’OMS ci dice che “la prevenzione è l’opzione più affidabile per tenere a freno l’ormai epidemica obesità infantile. L’obiettivo è quello di raggiungere un equilibrio energetico che può essere mantenuto dall’individuo nel corso della sua vita”. Bisogna quindi trasmettere una corretta educazione alimentare e fare in modo che i bambini adottino uno stile di vita sano, perché ciò che imparano nell’infanzia in questo senso li accompagnerà, forse, per sempre.

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  • Cominciare quindi fin da subito con un corretto svezzamento, che non deve avvenire troppo presto e non deve introdurre troppe proteine;
  • Promuovere i cinque pasti giornalieri (tre principali e due spuntini) in cui assumere le cinque porzioni giornaliere tra frutta e verdura raccomandate dalla dieta mediterranea. Evitare che il bambino mangi troppo in fretta o mastichi troppo velocemente;
  • Non tenere in casa troppe merendine o snack che lo possono indurre in tentazione (e quando fa bene qualcosa non premiarlo con questi alimenti). Quindi limitare il consumo di zuccheri;
  • Promuovere invece il consumo di fibre, frutta e verdura, sia cruda che cotta;v
  • Favorite il gioco all’aperto e l’attività fisica, per almeno un’ora al giorno (aiutando il bambino a scegliere lo sport più adatto alle sue preferenze).

L’obesità infantile è un problema molto serio ed estremamente diffuso, e va trattato e considerato con la massima attenzione. È sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico o pediatra per trovare le soluzioni ideali per prevenirla e, eventualmente, curarla. Tenendo sempre presente che in gioco, oltre alla salute dei nostri figli, c’è anche quella degli adulti che diventeranno.