Sport e reflusso: meglio evitare allenamenti intensi?

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Può l’attività sportiva favorire la comparsa di reflusso o peggiorare problemi preesistenti di questo tipo? In alcuni casi, tra sport e reflusso esiste una relazione lineare. Scopriamo di più e vediamo come agire.

Cos’è il reflusso gastrico e come si manifesta?

Due sono le cause principali del reflusso gastrico:

  • Allentamento della valvola posta tra esofago e stomaco (il cardias). In condizioni di normalità, questa valvola agisce impedendo al contenuto dello stomaco di tornare nell’esofago. Talvolta, però, la funzione di contenimento del cardias si riduce. Quando ciò avviene, il contenuto gastrico, particolarmente acido, risale lungo l’esofago, provocando i sintomi propri del reflusso.
  • Rallentamento dello svuotamento gastrico (passaggio del cibo dallo stomaco all’intestino), dovuto a pasti troppo abbondanti o al consumo di alcuni alimenti (ad esempio cibi grassi, acidi o cioccolato). Anche coricarsi subito dopo i pasti o mangiare in fretta può favorire questa condizione.

Il reflusso gastrico si manifesta con almeno due sintomi tipici e riconoscibili:

  • BRUCIORE DIETRO LO STERNO (cosiddetta pirosi retrosternale) che si diffonde posteriormente fra le scapole o dal collo fino alle orecchie.
  • RIGURGITO ACIDO (ossia sensazione di liquido amaro o acido in bocca). In genere, il rigurgito si manifesta dopo pasti abbondanti, in posizione supina o con la flessione del busto in avanti.

I sintomi del reflusso si possono presentare in modo continuo durante la giornata, oppure in modo intermittente. Il reflusso può verificarsi anche al risveglio e durante la notte (tipicamente da mezzanotte alle tre di mattina). Infatti, la posizione supina favorisce la risalita e il ristagno dei succhi gastrici nell’esofago. Ciò può provocare anche bruciore alla gola e tosse secca.

Sport e reflusso: ci sono alcune discipline predisponenti?

Se una moderata attività fisica è sempre consigliata per contribuire alla salute generale, attenzione ad alcune discipline. Infatti, il reflusso gastro-esofageo durante l’attività fisica può essere provocato da almeno tre fattori:

  • Un aumento della pressione gastro- addominale;
  • Un’alterazione della motilità esofagea durante l’esercizio fisico;
  • Un allentamento del cardias.

In particolare, alcuni sport potrebbero predisporre al reflusso o acuire l’irritazione della mucosa gastrica: sollevamento pesi, addominali e vogatore possono intervenire su questi meccanismi e peggiorare i sintomi nei pazienti affetti da reflusso. Ne consegue che un’attività sportiva praticata a livello agonistico potrebbe contribuire ad acuire il disturbo.

Inoltre, il quadro locale potrebbe essere aggravato da altri fattori di rischio. Infatti, svolgere attività fisica subito dopo mangiato è sicuramente sconsigliato, poiché potrebbe interferire con i normali processi digestivi.

Problemi di reflusso: consigli per sportivi

Abbiamo visto poco fa il nesso tra sport e reflusso. Come conciliare attività sportiva e problemi di reflusso gastrico? Non dobbiamo rinunciare all’allenamento, anche perché l’attività motoria è sempre consigliata come pratica regolare in uno stile di vita sano. Tuttavia, se siamo soggetti al reflusso, possiamo associare un allenamento moderato ad alcuni accorgimenti:

  • Prima dell’allenamento evitare il consumo di cibi a elevata tendenza acidificante (ad esempio cibi zuccherini o grassi, cibi troppo caldi o troppo freddi, cioccolata, menta, agrumi, pomodoro, spezie piccanti, alcolici, bevande come tè, caffè, cola);
  • Non allenarsi a stomaco pieno, bensì attendere almeno tre ore dopo aver consumato un pasto prima di praticare sport;
  • Prediligere cibi digeribili: carote, patate, finocchio anche lessati; carne magra (pollame, tacchino) cotta alla griglia o al cartoccio e condita con olio extra vergine di oliva a crudo; pesce magro (merluzzo, sogliola, platessa, nasello) cotti al forno, alla griglia, al vapore e condito con olio extra vergine di oliva a crudo. Sì anche a pasta, pane, riso, avena, cereali e legumi.
  • Preferire cotture leggere. Metodi di cottura leggeri come lessatura, cottura alla griglia, al forno o al vapore renderanno le pietanze facilmente tollerabili dallo stomaco e digeribili.
  • Fare pasti moderati. I pasti non dovrebbero essere troppo abbondanti, specie la sera, anche perché il bruciore di stomaco dato da una cattiva digestione potrebbe influire sulla qualità del riposo notturno.
  • Consumare cinque piccoli pasti al giorno sarebbe preferibile: colazione, pranzo e cena più due spuntini, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio. In questo modo, eviteremo di restare a stomaco vuoto troppo a lungo, condizione che favorisce la percezione dell’acidità.
  • Mangiare lentamente e masticare con calma. Infatti, ricordiamo che la prima fase della digestione avviene nella bocca, tramite la triturazione del cibo e l’azione degli enzimi digestivi contenuti nella saliva.
  • Può essere utile un prodotto contro il reflusso gastrico, che intervenga sulla mucosa esofagea creando un film protettivo nei confronti dell’azione irritante dell’acido gastrico.