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Abbuffata: sintomi, cause e rimedi

Cos’è

Si definisce “abbuffata” un pasto abbondante ogni oltre misura, mangiato per soddisfare la gola, senza controllare la quantità.

Ci sono diversi tipi di abbuffate:

Una classica occasione da abbuffata, è quando si esce a cena con gli amici e si rimane a lungo a tavola. In un clima conviviale si uniscono cibo e chiacchiere, in un alternarsi di pietanze, bevande alcoliche, dolci, caffè e ammazzacaffè. L’aggravante è che spesso succede di sera, proprio quando è ancor più difficile digerire pasti complessi.

C’è poi la piccola abbuffata domestica, quella che avviene normalmente per molte persone a casa propria.  Si rimane appositamente “leggeri” in pausa pranzo per lasciare ampio spazio a cene abbondanti. Anzi, alcune volte si salta addirittura il pranzo per fare il vero pasto di sera, dove ci si prende la rivincita sul digiuno giornaliero con una cena molto abbondante e ricca di sfizi.

C’è poi chi, per tirarsi su di morale, in un colpo solo, si mangia un barattolo di cioccolata o una vaschetta intera di gelato.

Poi c’è l’abbuffata da festa, da matrimonio, da compleanno, da evento o da uscita del venerdì e del sabato sera. Non mancano le ricorrenze festive in cui si fanno vere e proprie maratone del cibo. Durante questi eventi si mangiano svariati primi per poi passare a innumerevoli secondi e a infiniti contorni, per finire con disparati dolci, liquori e..chi più ne ha più ne metta.

Sono tutte occasioni in cui si esagera col cibo, proprio per il gusto di esagerare, pur consapevoli che il nostro stomaco si ribellerà.
A risentirne non è però solo lo stomaco ma tutto l’apparato digerente, il metabolismo e la nostra forma fisica.

Perché ci si abbuffa?

Molte abbuffate sono legate al desiderio di convivialità condiviso con amici, figli, parenti. La chiacchiera e il cibo vanno molto d’accordo, una tira l’altra e così, senza accorgersene, ci si ritrova spesso con le conseguenze di una cattiva digestione.

Un’altra motivazione forte per lasciarsi andare all’abbuffata è il piacere soggettivo che ci porta ad essere dei buongustai e a cedere ai piaceri della gola. Come negare che il cibo e il buon bere possano essere dei grandi piaceri per molti?

Sono meno plausibili invece certe abitudini sbagliate come quella di saltare la pausa pranzo e di recuperarla a cena, che rischiano di trasformarsi in “mini-abbuffate”.
Saltare il pranzo è una cattiva abitudine perché è proprio durante il giorno che il corpo ha bisogno di maggior “carburante” e, non mangiando, potrebbe rischiare di non ricevere sufficiente energia . Mangiare soprattutto a cena, vuol dire anche sentirsi in diritto di fare un pasto super abbondante. Un errore di prospettiva! La cena deve essere più leggera del pranzo, visto che dopo qualche ora si va a dormire.

Altro motivo delle abbuffate, ma con una sfumatura psicologica diversa è quando si mangia in modo compulsivo. Avete presente quando ci si sveglia di notte per mangiare un quarto di cheescake o metà tiramisù, per far fuori una vaschetta di gelato da mezzo chilo o per mangiarsi un intero vasetto di crema al cioccolato? C’è una spinta incontrollata che ci porta ad aprire la porta del frigo e far fuori la prima cosa “golosa” con cui ci troviamo faccia a faccia.
Questo perché mangiare non ha comunque solo a che fare con la gola o con lo stomaco, ma anche con le emozioni, i sentimenti, la gioia e la sofferenza. Perciò l’atteggiamento compulsivo nei confronti del cibo, anche quando non si tratta di un disturbo alimentare, ha lo stesso principio del disturbo alimentare (lo stesso che vale per altre dipendenze da alcol, fumo). Per porre un freno a questo comportamento varrebbe la pena cercar di capire perché ci si abbuffa regolarmente, quali sono le motivazioni che spingono a farlo.

Ad ogni modo il risultato dopo queste abbuffate, è lo stesso, anche se in grado diverso a seconda della quantità di cibo che si è ingurgitato: ci si sente male. Lo stomaco e la pancia gridano vendetta e l’indigestione è assicurata.

Sintomi Post abbuffata

Raramente perdiamo l’occasione di un’abbuffata. Ma quali sono le conseguenze? Cosa succede al nostro corpo dopo un’abbuffata?

Nella dieta equilibrata di un adulto i pasti sono equamente suddivisi per un carico calorico che va dale 1800 alle 2.400 calorie al giorno a seconda della propria corporatura. Una sola abbuffata potrebbe arrivare a 2000 calorie.

Le conseguenze sono soggettive, dipendono dalla fisiologia di ognuno, anche se in diversa misura gli effetti di un post-abbuffata sono simili:

  • nausea
  • vomito
  • respiro corto: lo stomaco troppo pieno ostacola la respirazione
  • sonnolenza: tutte le energie del corpo sono concentrate nella digestione e nello smaltimento di grandi quantità di cibo
  • Brividi di freddo, a causa del massiccio afflusso di sangue all’apparato digerente, a discapito di altre parti del corpo
  • Pancia gonfia

Rimedi

Premesso che le reazioni ad un’abbuffata sono soggettive, c’è comunque qualcosa che possiamo fare prima o dopo l’abbuffata per aiutarci.

Prima dell’abbuffata 

Se si ha in programma di andare ad una festa o ad un evento durante il quale potremmo perdere il controllo di quello che mangiamo, si consiglia di:

  • ridurre il consumo di cibo una settimana prima e una settimana dopo
  • fare più esercizi fisici del solito
  • limitare il consumo di alcol

Subito dopo

La cosa peggiore da fare dopo un’abbuffata è stendersi o andare a dormire. Molto meglio stare in piedi e muoversi per almeno mezz’ora: aiuta a tenere attiva la circolazione e aiuta anche la digestione.

Ecco qualche rimedio tradizionale del post abbuffata per favorire la digestione e sentirsi subito meglio:

  • un classico è acqua e bicarbonato e qualche goccia di limone;
  • un bicchiere d’acqua calda con il succo di mezzo limone, da sorseggiare;
  • una tisana preparata con l’equivalente di un bicchiere d’acqua con tre foglie di salvia, 1 rametto di rosmarino e due fettine di limone;
  • un chicco di caffè da tenere in bocca che è efficace contro nausea e vomito;

  

Nei giorni seguenti

Si può fare una dieta detox: il giorno dopo l’abbuffata conviene stare leggeri e purificare un po’ l’organismo.

  • A stomaco vuoto, sorseggiate un bicchiere di acqua calda con il succo di un limone (cosa che potete ripete per tutta la settimana): servirà a purificarvi e a sentirvi più leggeri.
  • Fate colazione con qualche fetta biscottata integrale e una camomilla o una tisana.
  • Prediligete alimenti freschi e bevete molta acqua, almeno due litri al giorno. Mangiate frutta di stagione, ricca di vitamina C e verdure depuranti e drenanti: carciofi, radicchio, broccoli, indivia che stimolano processi detossificanti nell’organismo.
  • Evitate cibi in scatola e confezionati, ma cucinate tutto voi, con poco condimento e con cotture leggere, come quella a vapore.

Sorseggiate tisane depurative durante il giorno:

  • Tisana ai semi di finocchio: lasciate in infusione un cucchiaino con i semi di finocchio in circa 200 ml di acqua poi filtrare e bevete dopo ogni pasto.
  • Ottimo anche lo zenzero, rinomato proprio per le sue qualità digestive. Lo si può grattugiare, fresco, in acqua calda, accompagnandolo anche col limone.
  • Tisana al finocchio, al carciofo, all’anice, al karkadè, ricca di vitamina C e dall’effetto drenante.

Rimedi: integratori alimentari

Dopo un’abbuffata, può essere utile prendere Biochetasi Digestione e Acidità, integratore alimentare specifico per difficoltà digestive, pesantezza, acidità e gonfiore. Il suo punto di forza è nell’azione di diverse sostanze che in concerto permettono di favorire i processi digestivi.

La sua formulazione è un mix equilibrato di enzimi, estratti vegetali, citrati e carbonati che contribuiscono a normalizzare i processi digestivi in diverse fasi:

  • gli estratti di carciofo e di finocchio contribuiscono alla corretta funzione digestiva e all’eliminazione dei gas;
  • gli enzimi supportano l’attività degli enzimi digestivi già presenti nell’organismo, agendo sui diversi componenti degli alimenti come grassi, proteine e zuccheri;
    la polvere di riso controlla l’acidità gastrica.