Difficoltà di masticazione: cause e rimedi

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Problemi di cattiva digestione potrebbero essere riconducibili a un consumo troppo frettoloso dei pasti. Inoltre, la difficoltà di masticazione (riconducibile a differenti cause) può contribuire ad aggravare il problema. Scopriamo di più.

Digestione e masticazione

La digestione è un insieme di processi coinvolti nella trasformazione degli alimenti nei principi nutritivi che forniscono “carburante” al nostro organismo. Perciò, una corretta digestione dipende dal buon funzionamento di tanti elementi in equilibrio tra loro.

La digestione è un processo complesso. Anzi, è un insieme di processi che sono coinvolti nella trasformazione degli alimenti in quei principi nutritivi che danno “carburante” al nostro organismo.
Perciò la buona digestione dipende dal buon funzionamento di tanti elementi che sono in armonia tra di loro.

Possiamo immaginare il tratto gastrointestinale come un lungo percorso, che copre diversi metri, che inizia dalla bocca e termina con l’ano.
Lungo questo percorso, il tratto si allarga e si restringe dando origine ad organi di diversa forma e funzione.

Il processo digestivo parte proprio dalla bocca e da alcuni organi ad essa connessi come i denti, la lingua e le ghiandole salivari, che producono saliva.

La saliva contiene molte sostanze fondamentali per la trasformazione del cibo, gli enzimi digestivi, come l’amilasi salivare, un enzima che avvia la digestione dell’amido nella bocca.
I denti hanno la funzione di masticare il cibo. Possediamo quattro tipi di denti: otto incisivi, che servono a mordere, quattro canini, che consentono di strappare il boccone, otto premolari e dodici molari, che spezzettano e frantumano il boccone.

Come si mastica per digerire bene?

In generale se non abbiamo particolari problemi in bocca o nella nostra dentatura, la masticazione avviene in automatico. È un processo su cui generalmente non ci facciamo molte domande.
Quando una masticazione può essere ritenuta valida per una buona digestione? Ecco alcuni elementi da tenere in considerazione.
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  • La sua durata. Una masticazione frettolosa non permette al boccone di essere ridotto in poltiglia. Affinché il cibo arrivi nello stomaco ben triturato bisogna masticarlo per tutto il tempo necessario fino a quando sia intriso di saliva così che l’enzima amilasi, in essa contenuto, possa cominciare la digestione di amidi e carboidrati.
    Per digerire bene bisogna masticare bene, prendendosi il tempo giusto, non ingurgitando i bocconi in fretta e furia, ma triturandolo bene in modo da prepararlo alle fasi successive.
  • La permanenza del cibo tra i nostri denti è importante anche per trattenere più a lungo in bocca il sapore del cibo e quindi per sentirsi soddisfatti di quello che si mangia e per raggiungere anche una “sazietà” del palato.
    Pertanto, masticare più a lungo ci evita anche di sovraccaricarci di cibo, che danneggia la digestione e il benessere.
  • Oltre a una corretta masticazione, scegliamo i cibi giusti: ad esempio, frutta e verdura di stagione, soprattutto se consumate a crudo ben lavate, sono ricche di enzimi digestivi: l’assunzione di enzimi sostiene l’attività enzimatica degli enzimi fisiologicamente presenti nel nostro organismo, promuovendo le funzioni digestive.

I disturbi della masticazione e le loro cause

La masticazione coinvolge tutta l’ossatura e la muscolatura della bocca. Quando si mastica, il cibo viene girato e rigirato nel cavo orale dai muscoli delle guance e della lingua che lo portano sotto i denti che lo triturano grazie all’articolazione mandibolare, mossa dai muscoli masticatori.
Ecco che il processo della masticazione pur in uno spazio così piccolo come quello della bocca muove e coinvolge parecchie strutture. È un sistema complesso che può essere ostacolato da tanti disturbi. Scopriamone alcuni.

  • Dentizione definitiva disallineata che non è stata opportunamente corretta con apparecchi ortodontici.
  • Mancanza dei denti, causata da estrazioni a cui non hanno fatto seguito impianti oppure in seguito a malattie paradontali non curate.
  • Malocclusione, ossia il modo non corretto in cui vengono in contatto i denti dell’arcata superiore con quelli dell’arcata inferiore. Se non curata, può portare a difficoltà nella masticazione e deglutizione del cibo.
  • Carie non curata che provoca dolore soprattutto a contatto con il cibo e che insorge spesso a causa di una igiene orale non corretta.
  • Gengivite. È un’infezione che colpisce la gengiva: se curata in tempo può essere trattata, altrimenti può degenerare in parodontite, quando cioè l’infezione penetra sotto la gengiva formando sacchetti parodontali, attaccando la radice e l’osso che trattiene il dente fino a provocarne la caduta. Tabacco, cambiamenti ormonali, diabete, stress e alcuni farmaci, possono essere all’origine delle malattie gengivali e parodontali.
  • Anche la lingua potrebbe essere disfunzionale rispetto alla masticazione perché troppo grande o troppo piccola o perché fa movimenti sbagliati, anche a causa di una chiusura mandibolare non corretta.
  • Un’altra causa che porta disturbi alla masticazione corretta è il bruxismo. Può essere una conseguenza dello stress ed è dovuta ad un lavoro continuo dei muscoli masticatori che porta a digrignare i denti, soprattutto di notte, durante il sonno. Oltre a consumare i denti, con possibili ripercussioni sulle gengive, il bruxismo affatica i muscoli masticatori con possibili conseguenze sulla masticazione.
  • Infiammazione del trigemino che può portare dolore durante la masticazione
  • Malattie delle ghiandole salivari.

Effetti e conseguenze

Le difficoltà nella masticazione fanno partire male il processo digestivo. Il cibo non viene ben triturato e con lui viene ingurgitata aria in eccesso. Questi fattori, a lungo andare possono portare a cattiva digestione, e favorire l’insorgenza di sintomi quali mal di  stomaco, pesantezza, meteorismo, gonfiore addominale.
Tra l’altro le difficoltà di masticazione possono portare disturbi che non si limitano a quelli digestivi. Infatti, se i muscoli che svolgono la masticazione si muovono male possono causare dolore alla fronte e alle tempie, fino ad arrivare al collo, alle spalle e alla schiena.

Prevenire sin da piccoli

È utile che si insegni ai bambini a masticare bene il cibo sin da piccoli. E se si dovesse riscontrare una masticazione scorretta potrebbe essere utile una visita dallo specialista. Il medico di riferimento per i problemi di masticazione è l’odontoiatra specialista in gnatologia, che si occupa di tutto il sistema della bocca. La cattiva masticazione coinvolge la digestione ma anche questioni posturali. Infatti, lo gnatologo lavora in team con il fisiatra, l’ortottista e il logopedista.

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Rimedi e soluzioni

Gli interventi possono essere molto diversi tra loro a seconda della causa che scatena il problema della masticazione:

  • per riallineare i denti o impiantarli dove mancano si ricorre a apparecchi correttivi e interventi chirurgici
  • si interviene in genere con un bite fatto su misura per riequilibrare i rapporti tra le arcate;
  • se invece la causa della cattiva masticazione non riguarda la bocca ma un problema posturale o di appoggio plantare bisognerà far riferimento all’ortopedico o fisiatra ricorrendo a fisioterapia o all’uso di appositi plantari.

La cattiva digestione può essere legata a una masticazione scorretta dovuta vizio comportamentale. Ecco alcune raccomandazioni pratiche:

  • Mangiare e masticare lentamente, lo abbiamo visto poco fa. È il primo passo da compiere per favorire il processo digestivo.
  • Limitare le porzioni e aumentare i pasti da tre principali (colazione, pranzo e cena) a cinque (compresi gli spuntini).
  • Evitare alimenti acidi (agrumi, kiwi, pomodori) o di difficile digestione (peperoni crudi, cetrioli, cipolla cruda, aglio);
  • Limitare anche cioccolata, caffè, bibite gassate.
  • Non coricarsi subito dopo i pasti, ma attendere almeno tre ore. Infatti, la posizione sdraiata favorisce la risalita e il ristagno degli acidi gastrici nell’esofago.
  • In caso di cattiva digestione, può essere utile un integratore alimentare a base di enzimi, estratti vegetali, citrati e carbonati. In particolare, gli enzimi sostengono l’attività enzimatica degli enzimi digestivi già presenti nel nostro organismo, agendo sui diversi componenti degli alimenti come grassi, proteine e zuccheri.