Disturbi gastrici: quando la causa è l’Helicobacter pylori

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Insidioso, persistente, difficile da stanare, l’Helicobacter Pylori è un batterio che, molto spesso, entra in causa quando si parla di disturbi gastrici. Se avete dei sintomi persistenti, legati a difficoltà digestive, acidità e bruciori di stomaco e se avete provato a cambiare dieta, a fare pasti regolari e non avete risolto i vostri malesseri, può darsi che dietro tutto ciò possa esserci proprio il suo zampino.

Cos’è

L’Helicobacter Pylori è un batterio responsabile di tanti disturbi legati all’apparato gastrointestinale. La sua presenza può provocare un’infezione cronica alla mucosa gastrica, il rivestimento interno dello stomaco.
Ha una  struttura tale da permettegli di muoversi e rintanarsi all’interno della mucosa gastrica, dove gradualmente ma costantemente, infiamma e danneggia le cellule.

Il luogo dove più facilmente si insedia è il piloro (così come indica il suo nome, Helicobacter Pylori) che segna il passaggio tra stomaco e intestino.

È un batterio insidioso perché riesce non solo a insediarsi nella mucosa, ma anche a viverci a lungo. Produce un enzima, ureasi, che lo protegge, creandogli un microambiente che neutralizza gli acidi dello stomaco e gli permette di riprodursi e man mano di danneggiare, con alcune sostanze che emette, la mucosa gastrica favorendo la gastrite, un’infiammazione della parete dello stomaco, e l’ulcera, che è un’erosione.

Helicobacter Pylori e disturbi digestivi

Quali sono i disturbi digestivi di cui può essere responsabile l’Helicobacter Pylori?

  • È strettamente connesso allo sviluppo della gastrite, un’infiammazione cronica della mucosa gastrica.
  • È considerato la prima causa dell’ulcera gastrica e duodenale (il duodeno è il primo tratto dell’intestino).

La colonia di batteri Helicobacter distrugge la mucosa che ricopre la parete interna dello stomaco e del duodeno, permettendo all’acido dello stomaco di entrare in contatto con la mucosa indebolita causando le ulcere, che sono delle erosioni dello stomaco e del primo tratto dell’intestino.

L’Helicobacter è contagioso? Come si prende?

Non sono ancora del tutto chiare le modalità del contagio, ma le modalità di passaggio più probabili sono quelli della trasmissione diretta da persona a persona.

Si può trasmettere:

  • Per via orale, attraverso la saliva
  • Per via oro-fecale (il batterio è presente anche nelle feci di chi ne è infettato. Ci si può infettare, quindi, con cibi o acqua contaminati da feci umane).

L’infezione è più diffusa:

  • dove scarseggiano le condizioni igieniche
  • quando si convive con persone infette
  • dove si consuma acqua inquinata

Per prevenire l’infezione è fondamentale rispettare tutte le norme igieniche, a partire dal lavaggio delle mani prima di mangiare, e tutte le altre semplici regole di pulizia che possono evitare il contagio.

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I sintomi

La presenza del batterio nell’organismo può provocare i classici disturbi legati ai problemi digestivi, in particolare isintomi tipici della gastrite cronica e dall’ulcera. Possono esserci: reflusso gastroesofageo, nausea, vomito, mal di stomaco, acidità e bruciori di stomaco, pesantezza, dispepsia, digestione lenta.

Non sempre l’infezione da Helicobacter si rende manifesta. I dati sono molto chiari in proposito: due persone su tre hanno il batterio, ma ciò non significa che tutte svilupperanno delle patologie ad esso connesse.

La diagnosi

Se avete disturbi gastrointestinali frequenti che non dipendono da abbuffate o intolleranze specifiche, può essere utile approfondire la ricerca, e, su indicazione del vostro medico curante,  eseguire alcuni test quali:

  • ricerca del batterio nelle feci
  • test del respiro
  • ricerca di anticorpi del batterio nel sangue.

Come si cura

L’Helicobacter pylori si cura con gli antibiotici insieme ai farmaci gastroprotettivi.

Se l’infezione si è evoluta in gastrite o ulcera bisogna inoltre adottare altre misure quali:

  • Seguire una dieta che preveda tanti piccoli pasti diluiti nell’arco della giornata, in modo che lo stomaco non rimanga vuoto a lungo.
  • Non mangiare troppo ma nemmeno saltare i pasti.
  • Evitare cibi grassi o troppo acidi, troppo caldi o troppo freddi, in modo che non vengano stimolati troppo gli acidi gastrici.

Tra gli alimenti consigliati troviamo:

  • carni bianche
  • pesce magro
  • verdura e frutta
  • latte scremato

Da evitare

  • carni grasse
  • cibi in scatola
  • fritture
  • cioccolata
  • caffè
  • bibite gassate e zuccherate
  • alcolici

Inoltre, è consigliabile seguire alcune regole comportamentali:

  • Preferire cotture leggere. La cottura dei cibi è un aspetto da non sottovalutare. Infatti, preparazioni leggere come lessatura, cottura alla griglia, al forno o al vapore renderanno le pietanze più leggere e facilmente digeribili.
  • Fare pasti moderati. I pasti non dovrebbero essere troppo abbondanti, specie la sera, anche perché il bruciore di stomaco dato da una cattiva digestione potrebbe influire sulla qualità del riposo notturno.
  • Consumare cinque piccoli pasti al giorno sarebbe ideale: colazione, pranzo e cena più due spuntini, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio. Consumare uno spezza fame ci consentirà di evitare lunghe ore di digiuno.
  • Mangiare lentamente e masticare a lungo. Infatti, ricordiamo che la prima fase della digestione avviene nella bocca.
  • Abbiamo visto che l’Helicobacter Pilori può dare luogo ad alcuni disturbi gastrici. Quando serve, può essere d’aiuto l’azione di citrati e vitamine. I citrati tamponano l’iperacidità gastrica, la vitamine B6 contrasta la sensazione di nausea, mentre le vitamine B1 e B2 promuovono i processi digestivi tramite il corretto utilizzo di zuccheri, grassi e proteine.