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Aerofagia

Cos’è e quando interviene

L’aerofagia indica un eccesso di aria nell’apparato digerente,  che causa gonfiore addominale. La causa può essere principalmente l’ingestione di aria quando si mangia o si beve.

Un momento importante durante il quale si ingerisce aria è proprio quello del pasto: anche se si mangia correttamente con la bocca chiusa è inevitabile deglutire aria insieme al cibo.
Le chiacchierate a tavola, inoltre, diventano i grandi alleati dell’aerofagia perché permettono di ingerire maggiori quantitativi di aria. Ecco che molti gesti fondamentali e ineludibili della nostra vita quotidiana implicano inevitabilmente l’ingresso di aria nel nostro apparato digerente che, se non viene prontamente espulsa, per esempio attraverso eruttazioni e flatulenze, potrebbe contribuire a creare un eccesso di gas che se non si muove bene o se risulta intrappolato può provocare dolore.

Sintomi

Come abbiamo già scritto, deglutire aria non costituisce un problema di per sé, se i quantitativi introdotti sono limitati. Verrà espulsa, di giorno o di notte, fisiologicamente, senza neanche accorgersene.

Se invece l’aria introdotta dalla bocca va ad aggiungersi ad un preesistente meteorismo, causato, per esempio, da disturbi digestivi, non farà altro che diventare un’aggravante e ad amplificarne i sintomi. Lo stomaco sarà gonfio e aumenterà la sua tensione dolorosa. Si può avere la sensazione che la pancia lieviti oltremisura, con il fastidio di sentire dentro di sé un corpo estraneo, con la percezione di avere un pallone pieno d’aria nella propria pancia. Insomma, in questa condizione, non ci si sente più nella propria pelle.

Al dolore e al fastidio fisico, si aggiungono altri fattori di non poco conto sotto il profilo psicologico e di relazione sociale.
Con la pancia piena d’aria e il bisogno di eliminarla, non ci si può permettere relazioni sociali normali. Come si può immaginare di farlo in ufficio con tutti gli altri colleghi intorno? Se si va poi a pranzo la sensazione di disagio si amplifica. Il pranzo introduce altra aria e il cibo rende ancora più pesante la situazione e il bisogno di porvi rimedio. Senza pensare all’imbarazzo che possono provocare i sintomi legati all’espulsione incontrollabile e più o meno repentina di questi gas. Sebbene l’eruttazione e la flatulenza siano situazioni che sono state provate da tutti in qualche occasione, se capita di farlo in pubblico e soprattutto in contesti sociali di un certo tipo, come l’ambito lavorativo, possono creare seri imbarazzi. Insomma, se non viene ridimensionato il fenomeno dell’aria nello stomaco e nella pancia rischia di diventare un vero inferno.

Aggravanti: quando all’aerofagia si accompagnano altri disturbi

Avere aria nella pancia, fino ad un certo quantitativo, è un fenomeno normale, fisiologico, che può anche passare inosservato. Il problema nasce se la quantità d’aria diventa eccessiva e se l’aerofagia va a sommarsi ad altri disturbi gastrici che concorrono a provocare gonfiore addominale, mal di stomaco e mal di pancia.

I fastidi causati dalla presenza di aria nella pancia diventano più evidenti se l’aria ingerita direttamente dalla bocca va ad aggiungersi ad altra aria in eccesso prodotta durante il processo digestivo, nello stomaco e nell’intestino. Questo può succedere sia perché ci sono malattie specifiche o come conseguenza di disturbi funzionali come la dispepsia o la sindrome del colon irritabile. Può succedere per molti altri fattori come il fegato in disordine, la stitichezza, l’ansia, le intolleranze alimentari e un regime alimentare sbagliato.

Tra l’altro il gonfiore a livello dello stomaco può interferire sul battito cardiaco, creando, a lungo andare, fenomeni di tachicardia. Le concause dell’aerofagia che determinano gonfiore allo stomaco sono tante  e sono caratterizzate da un diverso grado di gravità. Nella maggior parte dei casi all’origine dei disturbi ci sono abitudini alimentari scorrette o intolleranze, più o meno severe, verso alimenti specifici, come il glutine o il lattosio.

Alcune volte la formazione di aria a livello gastroenterico può dipendere da malattie più importanti che necessitano di un consulto medico che prescriverà la terapia più appropriata.
Parliamo di:

  • malattie infiammatorie intestinali croniche come la colite ulcerosa o la malattia di Crohn
  • disturbi del comportamento alimentare
  • diabete
  • sindrome di malassorbimento
  • colon irritabile
  • ulcera peptica
  • ernia iatale
  • malattia da reflusso gastroesofageo

Aerofagia, i comportamenti che aiutano ad eliminare il problema

Molto spesso, a tavola, si tengono comportamenti

sbagliati sotto ogni punto di vista, come quello di tenere la bocca aperta anche quando si mastica, deglutendo insieme al cibo anche molta aria. Questa abitudine è assolutamente da evitare, anche perché oltre ad incentivare la fastidiosa aerofagia, si sottopongono tutti gli altri commensali al fastidio di vedere una bocca aperta, piena di cibo nella sua fase di masticazione.
Lo stesso vale per l’abitudine di masticare chewingum che, oltre ad introdurre aria nello stomaco, sollecita a vuoto i succhi gastrici e può rovinare denti e gengive.

Ecco qualche altro accorgimento:

  • Vietato mangiare troppo velocemente, mettendo in bocca già un secondo boccone, quando il primo non è stato ancora deglutito.
  • È sconsigliato bere dalla cannuccia, dato che aspirare porta a deglutire più aria.
  • Senza dubbi è vietato fumare, che oltre a provocare aerofagia, è causa di cattiva digestione e infiammazione gastrointestinale.
  • È invece consigliabile mettersi a tavola con serenità, mangiando in un ambiente rilassante, cercando davvero di fare una pausa dal resto e tenendo lontani il più possibile ansia e stress.
  • Masticare con tutta la calma possibile, con cura e a bocca chiusa.
  • Bere con calma e a piccoli sorsi, evitando bevande troppo bollenti o troppo fredde.
  • Mangiare in una posizione comoda, ma mantenendo la schiena dritta per favorire la discesa del cibo nello stomaco.
  • Fare una passeggiata di 15 minuti dopo il pasto.

Che cosa mangiare

Per combattere l’aerofagia è fondamentale mangiare bene favorendo il ri equilibrio della flora intestinale.
In alcuni casi la correzione delle abitudini alimentari porta alla risoluzione del problema.
Per gli amanti dei primi piatti c’è una buona notizia: i carboidrati complessi di pasta, riso e altri cereali sono in assoluto i più facilmente digeribili anche per chi soffre di cattiva digestione e di altri disturbi gastrici. Sono inoltre tra gli alimenti che rischiano meno di provocare gonfiore addominale. A condizione che siano preparati con la giusta cottura e che vengano conditi in modo semplice, con pochi grassi e senza esagerare nelle quantità.

Mentre è preferibile limitare i formaggi freschi e cremosi, si possono invece mangiare i formaggi stagionati, yogurt e bevande probiotiche che aiutano a migliorare la funzionalità dell’intestino.

Uno degli alimenti più efficaci contro il gonfiore è il carciofo. Lo si può utilizzare in cucina, preferibilmente fresco.

Consiglio per uno spuntino pomeridiano: il frullato di sola banana diluito con un po’ di acqua naturale. Oppure kiwi e latte di riso o di soia.

Non molto utilizzato, ma lo si trova ovunque, il topinambur. Ha poco amido e un bassissimo indice glicemico. Contiene vitamina A e minerali come il ferro e il potassio. Lo si può aggiungere al menù della propria tavola una volta a settimana, cucinandolo a vapore.

Attenzione anche a quello che si beve: acqua naturale, infusi e tisane sono ottimi.

Cibi da eliminare

Vanno eliminati o assunti con molta moderazione cibi che contengono gas o che lo producono:

  • Latte, mozzarelle e formaggi freschi (se poi si è intolleranti al lattosio possono provocare anche dolori e diarrea).
  • Verza, cavolfiore, rape, cavolo, lattuga, cardi e no in generale alle verdure ricche di fibre.
  • Evitare la frutta troppo zuccherina
  • Castagne
  • Alimenti dolcificati con sorbitolo e mannitolo
  • Cipolle, scalogno e aglio
  • Ceci, fagioli e lenticchie
  • Cibi ricchi di grassi
  • Maionese e salse affini
  • Bibite gassate, spumanti e vini frizzanti
  • Prodotti da forno a base di cereali lievitati come pane, pizza e focaccia, che possono causare gonfiore addominale sia a causa della presenza del lievito sia per i condimenti e le farciture.
  • Prodotti a base di cereali integrali che contengono molte fibre non digeribili e causano una maggiore fermentazione intestinale.

Rimedi: gli integratori alimentari

Si può aiutare l’aerofagia anche con Biochetasi Digestione e Acidità, l’integratore alimentare che, disponibile in bustine di granulato o in compresse masticabili, è utile in caso di  difficoltà digestive, combatte il gonfiore, la pesantezza e l’acidità. Il suo punto di forza risiede nell’azione delle diverse sostanze che agendo sinergicamente favoriscono i processi digestivi. È a base di finocchio, carciofo, polvere di riso, enzimi digestivi e citrati.

Il finocchio ha la capacità di agire sull’accumulo di gas a livello gastrointestinale,. Tradizionalmente il finocchio e i suoi derivati sono utilizzati proprio per favorire i processi di eliminazione del gas in eccesso, diminuendo il rischio di accumulo.
Inoltre, gli enzimi supportano l’attività degli enzimi digestivi già presenti nell’organismo, agendo sui diversi componenti degli alimenti come grassi, proteine e zuccheri. Infine, la polvere di riso controlla l’acidità gastrica.